Questo articolo non è una riflessione politica su questo o quel governo, infatti tutta la politica mondiale è risultata inadeguata, e si è mostrata totalmente incapace quando chiamata per la prima volta a dover agire, e non ad ammaestrarci con parole ripetute ossessivamente come omelie.
Infatti come un bimbo con le costruzioni che incapace di metterle insieme, di costruire butta per aria tutto, nascondendo a se stesso e perdendosi pezzi qui e lì, così la politica mondiale sta destruendo le costruzioni migliori umanitarie operate nei secoli.
E’ la politica scellerata la vera untrice del virus, totalmente priva di umanità.
Prerogativa dell’umanità infatti è l’etica e qui parleremo proprio di questo, di qualcosa di gravissimo a cui stiamo assistendo più o meno consapevoli. Stanno ridefinendo la nuova etica mondiale basata sulla paura e sul non contatto umano. Stanno annichilendo ogni principio che ha fatto la nostra società e persino bestemmiando contro il creatore che ci ha fatto animali sociali, questa è l’ennesimo tentativo da parte di alcuni umani di sostituirsi al padre creatore, universo, o chiamatelo come vi pare. Stanno riscrivendo le regole ridisegnandole a loro immagine e incapacità di costruire.
Fondano il progresso sulla costrizione, sul blocco, sul divieto, sul permettere e non, sulla sicurezza della vita a prescindere dal come raggiungerla, siamo tornati all’ “Homo Homini Lupus “L’uomo è lupo per l’uomo”.
Siamo in un TSO collettivo all’aperto, stanno riscrivendo la società basandola su una nuova etica molecolare che risponde alla biologia e non all’umanità.
E’ in corso una deportazione dei valori migliori che rappresentano il progresso umanitario nella storia, ed è stata creata una nuova razza ariana, quella dei sani a dispetto dei positivi, contagiati.. Il sano si salva il malato si farà il possibile attraverso la cura del corpo, gli affetti sono stati scollegati, tranciati di netto, allontanati, ritenuti non necessari, d’altronde questa visione è una visione tanto biologica quanto misera.
Il risultato è che tutto questo non ci insegna ad amare piuttosto ci spinge a chiuderci e ad isolarci a non aiutarci realmente, non vi è partecipazione, subiamo delle regole come fossero una frusta e non un momento di crescita e condivisione sociale del buonsenso, della responsabilizzazione.
Usando uno spot scellerato e pretestuoso “aiutare gli altri stando chiusi a casa” hanno bruciato corpi, vietato funerali, chiuso le chiese e i luoghi di culto, ci hanno manipolato con la paura ritenendo sano lasciar morire i nostri cari soli, senza nessuno di noi a vegliare su di loro, a potergli dare conforto o aiutare con l’affetto, il contatto non è solo virale ma terapeutico ricordiamolo, la vista di un nostro caro è una grande iniezione di forza.
Amici e Nemici miei c’è un tempo per ogni cosa, e una consapevolezza per ogni tempo, dopo il primo Lockdown ci dovevano chiedere altro, ci dovevano rendere partecipi in modo realmente costruttivo, insieme potevamo e possiamo ancora riscrivere questa storia con la cooperazione attiva, aiutare bisognosi anziani, sostenere le famiglie invece di stare a casa, e parlo di tutti dal dottore al panettiere, al calzolaio, come alla semplice vista di bimbi che protetti comunque continuano a fare ciò che gli è dovuto dalla natura ” giocare, giocare all’aperto, o in un parco”.
Abbiamo chiuso i giovani stessi a casa indicandogli come soluzione e panacea finale di una nuova etica civile la via dell’individualismo, della paura, del non contatto della non cooperazione come risposta a un virus.. quando invece noi stessi abbiamo creato un virus più grande, un mostro sulla presunta giustezza in alcuni casi dell’interruzione e sospensione dell’umanità, dell’ aiuto reciproco.
Dopo il primo lockdown dovevano chiederci di dare il meglio di noi, a ognuno, e non certo chiederci di stare chiusi e nascosti in casa, dobbiamo stare in strada, comunicando, intrecciando discorsi, se volete bardati come guerrieri ma presenti e pronti ad aiutare, a comunicare, continuando ad avere un contatto gli uni con gli altri, come anche negli ospedali, nelle case di cura, dappertutto. Non dovrebbero chiederci un’affidabilità basata sull’assenza bensì il contrario, lavorare tutti insieme su una presenza responsabile, attiva, educativa, il rispetto vissuto nel contatto sempre e comunque con coscienza su ciò che bisogna fare.
I disubbidienti, gli scellerati e gli ignoranti ci sono sempre stati eppure non è fondata su di loro la storia migliore nel corso delle epoche, anzi sulla risposta migliore a un modello primitivo con uno più evoluto, dunque non si può stare a casa per paura che loro non rispettino le regole ..
Pur in mezzo alle ancor presenti istintuali primitività, dobbiamo affrontare le cose sempre e comunque partendo proprio dal nostro talento più grande, la nostra umanità.
I MINUTI VIDEO / AUDIO Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perché abbiano accesso all’ascolto i ciechi, chi lavorando non ha tempo o chi preferisce ascoltare, e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti. Buon ascolto o buona lettura come preferite.
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