Solo audio
Stanno lì a guardare mentre le cose gli succedono intorno, aspettando il momento giusto per cambiare la loro vita, che puntualmente però è sempre quello successivo.
Non mi riferisco solo al cogliere l’attimo che tutti ben conosciamo, ma allo spirito con cui farlo, la leggerezza ormai smarrita, a causa di nevrosi continue, dettagliate e ben saldate alla paura di sbagliare, o al dover essere per forza quelli giusti, giudiziosi o un po’ perfetti, che si occupano di tutto e tutti..
e soprattutto parlo del vaiolo moderno l’ inconscio fare delle nostre preoccupazioni delle quotidiane occupazioni.
Abbiamo creato nuovi teoremi che hanno sostituito quelli Pitagorici, ora abbiamo quelli Psicotici, abbiamo sostituito le leggerezze sempre e solo con pesi in una bilancia mai pari e in equilibrio.. come anche scimmiottiamo gli algebrici per espressioni di un mondo dove i conti tornano sempre, perché cambiando l’ordine delle nostre insicurezze la nostra vita in leggerezza non cambia mai.
Siamo come quelli che quando partono per rilassarsi invece di godersi l’emozione del viaggio, cominciano a sudare e faticare pensando a tutto ciò che potrebbe servire per non rammaricarsi dopo e forse per non esserselo portato dietro.
Ma partire sapendo di poter dimenticare qualcosa non è fregarsene, è leggerezza, è scegliere di godere dando il giusto peso alle cose.. Un rischio calcolato d’altronde non è forse una sapiente forma di leggerezza.
Mi rivolgo dunque a quei ragazzi che stanno lì ad ammirare la ragazza in spiaggia che li ha guardati adesso, ma che non avendo quel leggero coraggio che non ascolti un pesante rifiuto, aspetteranno di fermare la prossima che li guarderà dicendo che quella sarà di certo più bella..
O mi rivolgo a color che accetteranno non questa, ma la prossima proposta di lavoro perché questa ha dei rischi..
Mi rivolgo a certe donne non troppo giovani, che pronunciano in silenzio un ardente “Però”, guardando il corpo del ragazzo delle consegne, bello come il sole e che ci prova spudoratamente, ma le cui proposte essendo molto più giovane, sarebbe sconveniente accettare, ..almeno agli occhi della gente?!
Mi rivolgo a coloro che spostano al prossimo anno, la vacanza da sogno che volevano fare in questo, per colpa del tempo l’anno prossimo le previsioni dicono sarà migliore..
o per il terrorismo perché in alta stagione ce n’è troppo..
o a causa dei figli che forse non sono cresciuti abbastanza e serve qualche mese in più..
o a coloro che non partono a causa delle multe dell’ultima ora, o per strani presentimenti, non chiamiamola paura per carità, piuttosto inspiegabili segnali difficili da interpretare..
Mi rivolgo a tutte quelle donne che sentono di essere arrivate a un punto di bilancio, e amareggiate e un po’ arrabbiate con se stesse ora vorrebbero avere uno o due figli, il matrimonio o costruire una famiglia, ma sentono di aver perso molto tempo perché hanno aspettato e aspettato e continuano ad aspettare, a loro dire per colpa delle paure del loro uomo verso i sacramenti, il primo figlio o lo stress di un secondo, ma che comunque loro hanno scelto di avere accanto.
O ancora mi rivolgo a quelle donne che hanno posticipato troppo perché hanno pensato prima ad accudire se stesse, la loro libertà e il loro tempo senza mai sacrificarsi o impegnarsi realmente nel realizzarlo, e lì capiscono che forse è tardi e hanno sbagliato nel non voler rischiare di sbagliare.. forse sì! poteva fare male essere leggere, ma non come adesso o quanto il non averci mai provato fino in fondo.
Mi rivolgo a chi parla sempre di soldi, lavoro, tasse, ferie, timbro e cartellino, a chi pronuncia almeno due volte al giorno la parola responsabilità ed è cosa seria, a chi ha fatto del futuro un usuraio del presente, a chi ha paura della paura quando è chiamato a cambiare le cose perché così non gli piacciono o peggio gli fanno schifo.
Dobbiamo tornare a essere mittenti delle nostre emozioni e non solo e sempre destinatari delle nostre preoccupazioni.
Amici e Nemici miei,
la vita è una ed è molto veloce, e proprio visto le difficoltà, i problemi, le malattie e gli imprevisti di ogni genere credo occorra portare con sé almeno due o tre cose che non possono mai mancare per essere felici:
Ci vuole molto coraggio, un pizzico di irrazionalità e almeno un po’ di tanta sana leggerezza..
E ancora, la verità a volte è impertinente, forse amara e sfacciata, ma è anche indiscutibilmente sincera nel mostrarci cosa abbiamo fatto o perché lo abbiamo rimandato, e insieme al tempo è un esattore crudele che non fa sconti a nessuno e che al momento di presentarti il conto finale, dinanzi al tuo tentativo di spiegare le tue scelte ti assomiglia, fa spalluccia e spietato ti dice:
“Cosa vuoi adesso Amico mio!?
Se non fai veramente di tutto per meritarti le cose, significa che comunque non te le meriti veramente.”
..Vorrà dire che sarà per la prossima volta..
E con questa riflessione vi saluto!
Buon ascolto o buona lettura come preferite.
Leave A Reply