Ecco il primo appuntamento con il ciclo degli “Improbabili”.
Quest’ultimi sono coloro che hanno fatto la storia dell’umanità, coloro i quali per condizioni contingenti, psicofisiche congenite e non, per il loro animo o visione rivoluzionaria o se vogliamo differente dal comune interpretare la realtà, non avremmo mai puntato neanche un soldo, e poi invece hanno fatto la differenza.
Coloro i quali sono speciali, spesso considerati matti e poi solo dopo geni. Attraverso di loro voglio parlare del cosmo, dell’universo o se volete di Dio, che sembra compiacersi nello scegliere questi personaggi, per affermare il suo essere divino, eccelso, sembra dire: Quello che per te uomo sarebbe uno scarto con me diventa genio. Così sembra affermare che la logica delle parti nel cosmo è sproporzionata, sembra quasi un capriccio, manifestare il suo essere superbo antropomorficamente parlando.
Van Gogh Indagando l’animo di un genio. “Ciclo degli Improbabili”, a cura della Scuola della Chiave Puentes
Van Gogh è un genio assoluto, ma prima è un uomo e in più disturbato. Eppure ha influenzato la storia della pittura fin dalla sua scomparsa ed è oggi punto di partenza per molti.
Usa i colori come pochi, forse nessuno, sembra esserne parte, il giallo sembra essere il suo sangue, un tubetto vitale.
Ho preparato un viaggio nel suo animo e la sua visione del mondo attraverso la corrispondenza delle lettere con il fratello Teo, e nell’analisi delle sue opere attraverso un petit tour nel tempo, proprio per indagare e trasfigurare in esse quello che è il suo animo, a mio parere la sua pelle, il suo respirare perché inscindibile da lui.
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