C’è sempre qualcuno per cui non siamo mai abbastanza, per cui non facciamo o non abbiamo fatto abbastanza, c’è sempre qualcuno che è lì pronto a puntarci il dito, e questo qualcuno è il giudizio della gente.
Certe persone preferiscono rimanere schiave e gridare che è sempre colpa di qualcosa o qualcun altro..per aver fatto o non aver fatto.. ed è da qui che spesso nasce il giudizio malevolo delle persone, che se non puntassero il dito, dovrebbero fare i conti e affrontare le loro paure, denunciando le loro scelte per non avere avuto il coraggio di cambiare qualcosa o la propria vita.
Le sequenze illuminate ci sono e rivelano le cose nella loro vera forma, e così farà anche la nostra ricerca della felicità.
E così il grido di chi ci accusava si rivelerà per quello che è, ossia solo la paura di chi lo emetteva.
Così come chi punterà il dito non lo punterà contro di noi, ma lo rivolgerà proprio verso se stesso, per aver trovato una scusa per annichilirsi, per essersi accontentato, o non aver fiatato quando chiamato a farlo.
Molti individui infatti devono bloccare qualcun altro per sentirsi felici, per sentirsi sicuri di aver fatto bene, o non sentirsi incompleti o sbagliati, assicurando e blindando le loro paure creandosi uno spot micidiale, come: “Siamo persone responsabili”. Sì, molti dicono di non aver cambiato la loro vita perché sono responsabili.
Mi chiedo però se sia davvero responsabile smettere di sognare, o già il semplice arrestarsi nel proprio compimento, ecco la parola “compimento di se stessi, di ciò che sentiamo di essere”, tradotto.. la felicità.
Quando si subiscono batoste dovute ai giudizi spietati di chi ci circonda, io invito le persone a me care a riflettere e rifarsi alla sorella natura che ogni giorno saggia e giudiziosa, ci dà sempre un esempio per tutto. Come?
Come i moti e le maree, le cose succedono nell’energia, nel fare anche se non visibile subito nei risultati o sommerso, e non certo nel restare passivi o spaventati dalle critiche. Dunque sia quel che sia.
La natura oltretutto ha un amico straordinario con sé, che cura e rivela la verità a tutti, il più vecchio dei saggi, quel gran figo del Tempo, che proprio come fa il sole dopo l’oscurità di una notte, prima o poi, presto, ma mai troppo tardi, illumina un nuovo giorno. Il tempo infatti è così, è come uno specchio che mostra cosa facciamo e abbiamo fatto, e soprattutto cosa siamo diventati.
Dunque anche noi useremo lo specchio. E se nel guardarci ci vedremo felici, non “ricchi” attenzione, ma “felici” allora vorrà dire che stiamo vivendo bene, stiamo facendo ciò che ci piace altrimenti dovremo cambiare qualcosa o forse tutto.
Infine io consiglio insieme alla natura una ricetta per la felicità composta da due semplici ingredienti, una cosa da fare e una cosa da non fare.
Quella da fare è ripeterci ogni santo giorno che “Tutti abbiamo il diritto di essere felici” e che dunque faremo di tutto in questa pazzesca e strana vita, per esserlo.
E la seconda cosa, quella da non fare invece, è che qualunque cosa malvagia ci dicano o facciano, non dovremo mai.. ma proprio mai fermarci o peggio cadere nell’errore di diventare anche per solo un secondo o fiato, ciò di cui ingiustamente ci accusano o ci hanno accusato.
Foto in evidenza da me intitolata ” le onde grandi o piccole come i giudizi della gente si rispettano e cavalcano” è opera di Tiziana Russo
3 MINUTI D’AUDIO Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perché abbiano accesso all’ascolto i ciechi, chi lavorando non ha tempo per leggere e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti. Buon ascolto o buona lettura come preferite.
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