La cultura nella filosofia della Chiave Puentes è vita vissuta, strumento per imparare qualcosa da applicare quotidianamente. Un bene come lo sono l’acqua e il pane, e non vuota accademia, un titolo da appendere al muro, o il dover passare l’umore di un impresentabile professore, eletto dominus di una scienza, e chiamato falsamente “Università” o “Esame”.
I poteri oscuri, che puntano al dominio della materialità sull’essenza, invertono le sequenze illuminate e lo fanno ormai da tempo e per tutto il tempo.
Spacciano vacui titoli, immobili perché buoni solo da mostrare, come fossero tesori da conquistare per ostentare valore o pensare di contare qualcosa, e al contempo affondano la scienza reale ed i precetti più illuminanti, definendoli di poco valore o sinonimo di arretratezza, passato, stantii.
Occorre invece ritornare alla contemplazione e alla riflessione personale, lasciando parlare la verità della realtà e non del Racconto, dove filosofo è chi filosofeggia, dove dottore è chi cura, dove maestro è chi veramente insegna e guida, senza trucchi o subdole induzioni.
La cultura, come rivelatomi da un vecchio Maya nel libro “La Proiezione di un Uomo Epico”, è stata subdolamente segregata e violentata, emarginata e destinata solo alle accademie, per renderla distante dal popolo, lasciandolo così vivere di istinti e desideri basici fini a se stessi.
L’obiettivo è quello di imbarbarirlo imbottendolo con eccitanti o sedativi dell’essere, attraverso immagini di corpi di donne, continui richiami al sesso ed istinti ancestrali legati al possesso e alla violenza, o all’appartenenza come le tifoserie nel calcio, quando invece la cultura non è un bene basico, bensì primario come bere, riscaldarsi, respirare per evolversi.
Senza cultura l’uomo è privo di nutrimento, e ormai da secoli inconsapevolmente schiavo di un finto progresso, inteso come bene = accumulo di bene/acquisto materiale.
L’Essere Bene è stato barattato con il Benessere, come fossero sinonimi.
Siamo tornati indietro di millenni ad uno stato primitivo, al pari dei pavoni durante il periodo degli amori, dove per sopravvivere occorre mostrarci più grossi di ciò che siamo, e lo facciamo attraverso ostentazione di Gigabyte per PC, pollici Tv e lussuose autovetture, che conducono la nostra vita, ma non ci conducono da nessuna parte, perché sono una partenza senza un cammino, e tutto finisce quando il bene si consuma e dunque non vi è mai arrivo. Armi, bombe, presunta Giustizia ad orologeria o dal profumo di polvere da sparo, attacchi di panico, violenza, depressione, femminicidi, riempiono ogni giorno il mondo, e a cosa pensate siano dovuti? Chi li crea?
I poteri oscuri li confezionano astutamente, definendoli problemi personali, così da renderli distanti, apparentemente individuali, a noi non pertinenti, rendendoci complici quando invece sono problemi globali. Sono creati ad arte per spingerci a non guardare, a dimenticare, a essere indifferenti attraverso l’acquisto di un sedativo culturale, che ci darà la sensazione di essere felici, attraverso un sottoprodotto liofilizzato della felicità. Il nostro stare bene o la nostra frustrazione dipenderanno dal desiderio di acquisto soddisfatto o meno.
Creano disinteresse uno verso l’ altro e fanno esattamente ciò che fanno con la cultura, mirano a relegarla a uno spazio o a un momento da passare nella nostra vita, come la scuola o l’università, così da renderla a parte, di parte, per poco tempo e per pochi.
Tutto è diventato da tempo commerciabile, comprabile e spendibile, abbassando sempre più l’asticina da oltrepassare per spingerci oltre e fare progresso, migliorando la condizione e lo stato dell’uomo.
Tutto è stato appiattito, reso mediocre, abbassandone il livello, così da essere facilmente raggiungibile da chiunque e senza sforzi, sostituendo un cammino duro ma luminoso, perché ripercorribile a ritroso per migliorarne il livello, con un negozio sotto casa dove perdere 5 minuti per comprare una dose di pseudo-benessere, un po’ di finto progresso chiamato bene apparire.
La cultura è ormai ridotta in una palestra abbandonata, e senza esercizio non vi può essere progresso.
In quest’ultimo secolo, è indubbio che le sequenze illuminate siano state invertite dagli spacciatori di materia oscura, e l’uomo è ridotto a essere servo di un aspetto vacuo della cultura, la conquista di un titolo, mentre dovrebbe essere il contrario, è la cultura che nasce al servizio dell’uomo.
Foto “La via della cultura” di Conce G. Scardaci
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