“Le ho detto sempre solo quello che si poteva, e non certo quello che era o avrei voluto e dovuto, perché così ero certo che avrebbe fatto meno male..”
Chi ha mentito per il bene di qualcuno, chi ha evitato per il bene di molti, di qualcun altro o di qualcosa, chi non ha detto la verità anche se a fin di bene, o peggio perché non conveniva alla ragione dello status quo, sappia che il tempo non solo usura, ma è il più spietato degli usurai, e prima o poi immancabilmente ci presenta il conto che abbiamo accumulato con le nostre azioni.
Non dire la verità, tacere, soprassedere, è una buona misura ma non può essere l’unica, d’altronde dal caos nasce l’ordine, dalle rivoluzioni l’evoluzione, come per la vita di un figlio occorre un parto con travaglio e dolore. Far finta di nulla non cancella la realtà, ma genera famiglie, amicizie, coppie che si sfasciano per non aver voluto vedere o dire, la prima, la seconda, la terza volta, o solo quando andava detto, o per non aver voluto dare peso a ciò che tutti sapevano ma che nessuno osava dire.
Ecco una meravigliosa frase e misura che io adoro: “DARE PESO”.
Quotidianamente il sindaco del nostro vissuto, il Quieto vivere, mette su una nuova fabbrica, che produce un prodotto sano quando servito con misura, ma tossico quando coltivato a dismisura, un prodotto chiamato: “Evitiamo di.. per amore di..” .
Fabbriche di crisi, litigi, separazioni al gusto dell’odio, esplodono ogni giorno per questi straordinari stilisti amati dal nostro Quieto vivere, “Amor di pace” e “Cambierà”, che invece non cambieranno e perché dovrebbero se non gliene diamo motivo.
Viviamo scontri e violenze intime e pubbliche per non aver voluto dare peso ai chiari segnali che ci mostravano palesemente in che direzione stavamo andando, cosa era giusto dire, fare, e persino sfasciare. Situazioni che ci dicevano che avremmo dovuto cambiare, perché la pace che avevamo scelto ieri era quella che dava la pappa alla guerra di oggi, domani e dopodomani, una pace inutile come la dieta tra gli affamati.
Bisogna essere pronti anche persino a rompere qualcosa se veramente vogliamo fare bene al bene e non alla nostra momentanea comodità.
Tranquillità non è sinonimo di serenità, e se è giudizioso il detto che ci dice che a volte è meglio evitare, ve n’è un altro meno bravo nell’eloquio, dallo scarso consenso tra i saggi e gli ambasciatori, quel coraggio chiamato irresponsabile che ci dice ” Ora basta, e come finirà si racconterà”.
Chi non denuncia credendo che..
Chi non si espone e rimane dietro a sussurrare per non dover pagare qualcosa,
dovrebbe prendere coscienza che non intervenendo sulla realtà, ha deciso comunque di schierarsi e di non cambiarla, e non sarà certo imparziale, quella è un’altra cosa.
Imparziale nel giusto è “Non essere di parte” e “Non certo non prendere parte”, dunque è proprio il contrario del mantenersi fuori, quello è Vigliaccherometro.
Dunque coraggio e raccontiamo questa benedetta verità.. diciamo come stanno le cose..
Una vecchia donna abitante di una giungla, un giorno mi regalò una frase, mi disse: ” io sono timida, appartengo allo scorso secolo, e sicuramente non vedrò il prossimo, ma ti dico una cosa che sono certa ti aiuterà in ogni tempo, “fai di tutto per raccontare la verità, e quando hai un peso o una paura i cui interessi non solo crescono ma ti tormentano, conta tre respiri: “uno, due tre” e sputala fuori”.
Quando verranno le tue convenienze e paure con le mani in testa gridantoti sconvolte: “Ma cosa hai fatto, sei un pazzo” sarà troppo tardi perché ormai sarà scoppiato il futuro che hai scelto di cambiare.
Il modo di dire “Prima o poi tutti i nodi vengono al pettine”, è molto più di un semplice detto, è fisica, è un’unità di misura, un vettore e una vettura verso il giudizio, uno specchio di straordinaria virtù.
Le cose sono quel che sono e non quelle che vogliamo che sembrino, sono frutto di ciò che scegliamo.
Ma a voi però che sapete la storia domando: “Ma era veramente solo un elefante impazzito?!..”
E con questa riflessione vi saluto.
La verità però non può attendere per sempre.
I Minuti d’audio Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perché abbiano accesso all’ascolto i ciechi, chi lavorando non ha tempo o chi preferisce ascoltare, e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti. Buon ascolto o buona lettura come preferite.
La foto in evidenza è un quadro opera di Ghagall, Gli Amanti in Blu.
Il blu, per Chagall, sembra essere il colore dell’attesa ma anche l’involucro notturno in cui si dipana il sogno.
https://www.dailybest.it/art/opere-marc-chagall/
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