La riflessione di questa settimana si intitola: “Pesi e Contrappesi”, e da cosa nasce?! Troppe volte si svendono anime, si barattano sentimenti, annebbiano ricordi, vite comprano vite, e così facendo tutto diventa acquistabile, quantificabile, dunque prezzabile.
E’ una questione di pesi e contrappesi.
Quando barattiamo un principio o un sentimento come per esempio l’amicizia con 1000, 100 o solo Trenta denari allora lì è finita, avremo iniziato lo sprofondamento nelle sabbie mobili, intendendo e scambiando il giusto come fosse sinonimo e servo del conveniente, e avremo venduto un pezzo di noi, dandogli un prezzo.
Vi chiedo!? Vendereste mai un braccio per avere una macchina o un posto di lavoro o accettare una somma di denaro?
Ebbene quando vendiamo la nostra onestà, è come se trafficassimo i nostri organi vendendo un nostro braccio.
Troppo spesso ormai mi capita di vedere la gente onesta sempre più scoraggiata e non vi dimenticate che stiamo parlando di gente “onesta e perbene” che viene tradita fregata e si sente idiota e presa in giro o fessa proprio perché seguendo i propri principi, le proprie regole molto spesso si sente con le mani vuote, e si chiede: “ma cosa ho fatto e cosa ho ottenuto facendo del bene?!”
Ma Io ho le idee molto chiare. Resta in mano la dignità, l’onestà, e qualcuno dirà: questo è un discorso da idealista!
E invece no, perché io vivo la realtà di tutti i giorni e vengo tradito e prendo le bastonate come tutti ogni giorno, ma non vorrei comunque mai finire nella scala delle misure dei pesi e contrappesi di chi sceglie la facile via di fregare e ingannare.
E quando mi dicono ma perché allora rimango con le mani vuote se faccio tanto bene io rispondo: “perché Tu pensi comunque che ti sentiresti bene a fare ciò in cui non credi, a far del male o ingannare ?A non avvisare chi sbagliandosi ti torna del resto in più?! Vale tre euro o trenta denari o quanto la tua onestà? Perché di questo parliamo, di onestà, e ti diranno: “sì! ma tanto fanno tutti così e poi non sto rubando una casa sono solo tre euro!”
No! invece no, non è così. Perché è molto più diventiamo una scala comprabile, individuabile, spendibile, scambiabile e barattabile, e significa che dovranno soltanto trovare il prezzo giusto per poterci comprare, per comprare la nostra onestà e dignità..
E attenzione! Non confondete il reagire con onestà mantenendo dei valori con il non reagire o restare inermi e passivi. Sono anch’essi pesi e misure ben differenti. Io non sto dicendo di essere fessi o restare inermi, anzi il contrario, sto dicendo di reagirema con luce e dignità portando progresso, e non farlo invece fregando e assomigliando a chi ci frega, e che siano tre euro o trenta denari poco importa. Perché non si fa, perché non voglio farlo, e voglio poter dire:” No! io non lo faccio e quando verranno a contarmi le loro storie per averlo fatto, quando verranno a dirmi ma perché tu no lo fai? Io risponderò no! Io non lo faccio, quello sei tu è la misura che hai scelto, è il banco in cui si vendono quelli come te e in cui hai deciso di svenderti.
Ed è così che diremo: guarda che mi stai ingannando, o guarda che stai rubando, o guarda io non mi faccio ingannare, e potremo dire io non lo faccio e non perché non lo possa fare, ma perché non voglio avere le fattezze di chi come te, inganna e pensa di poter fare quello che vuole creando un vacuo lasciapassare, un viadotto dicendo: “ma in fondo cosa ho fatto? dovrò pure sopravvivere?!”
Ma perché credete che per sopravvivere occorra sopraffare, o distruggere o ingannare?
Io penso che alzarsi la mattina e respirare guardando la gente in faccia con dignità non voglia dire essere fessi, ma voglia dire soltanto capire.. capire “che certe cose non si fanno”, che bisogna reagire e non bisogna mai rimanere inermi, bisogna frapporsi, lo ripeto ogni giorno: Io non sono come te pur essendo uomo anche io.. anche io ogni giorno sono tentato e mi sento fesso quando vedo qualcuno che nel traffico mi passa accanto nella corsia che non c’è, che lui si è creato da finto furbo e mi guarda come a dire: “io passo!” ed io penso?! ma io che sono stupido che rimango qui imbottigliato?
No, non sono cretino, ma non voglio essere furbo come te perché quando verrà qualcun’altro a farlo a me glielo dirò, bello non sono furbo come te perché mi fa schifo esserlo e quando inganneranno mio figlio io potrò dirglielo, potrò fermali..
E allora amici e nemici miei, che non vi siano “pesi e contrappesi”, mai trovarsi a mio parere in una scala di valori che non è la nostra, dove c’è qualcuno che potrà dire: me lo posso comprare mettendo un po’ di più o un po’ di meno..
e con questa riflessione vi saluto.
Tratto dal mio libro : “Juan tra i suoi pensieri”
L’UMANITÀ
Se Sentimimenti
Troppo strano anche per un Sentimento come me. Un giorno il Guardiano del Conscio si addormentò ed il mio Inconscio fuggì via verso un nuovo mondo.
Era tutto diverso quel giorno, mi alzai presto o lo credetti come facevo tutte le mattine, ma quella volta qualcosa era diverso, come quando hai la sensazione di aver scordato
qualcosa, non sai se è vero o no, ma il dubbio c’è ed è vero.
Lì la velocità delle cose era diversa. Lì per esempio il percepire era sentire, ed il sognare.. il sognare era dormire.
La gente non camminava compostamente, ma arrancava storpiatamente, sì storpiatamente!.
Non c’erano macchine ed era tutto a base d’uomo. Uomini correvano per le strade seduti su altri uomini, uomini dipingevano uomini, uomini mangiavano uomini,
uomini sfogliavano uomini su panchine di uomini, uomini vendevano uomini..
Una nuova Era pensai, forse la vera Umanità?
Il giorno non era composto da minuti, secondi, ore, ma da giudizi, inesorabili pesanti tortuosi giudizi, quello era il ticchettio inesauribile, ed i soldi la carica e l’energia del meccanismo. Sfruttare era il verbo ed il profitto l’essenza. Mister Denaro aveva vinto le elezioni, ed io?!
Io volevo andare via ma non sapevo come.
L’unico mezzo per andare via da lì, era la Vergogna, ma nessuno del genere umano sapeva più come funzionasse, troppo pesante e lontano il suo ricordo.
Così.. non vidi altra scelta e divenni Uomo anche io.
SENTIioMENTO.
Foto in evidenza da me intitolata” l’onestà non può fare l’altalena ” è opera di Tiziana Russo
4 MINUTI D’AUDIO Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perché abbiano accesso all’ascolto i ciechi, chi lavorando non ha tempo per leggere e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti. Buon ascolto o buona lettura come preferite.
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