Mio, tuo, suo, voi, tu, loro, ritengo siano inutili se intesi come separazione e non come partecipazione al progresso comune..Per questo considero il silenzio un meraviglioso strumento di comunicazione per riflettere e soprattutto saper trasmettere cosa sentiamo e vogliamo comunicare.
La comunicazione genera spesso false differenze quando queste invece servono a migliorare, a capire e a saper apprezzare.
Perfino un genio o il più colto degli uomini, a mio parere, se esprimendosi non mirerà a migliorare il mondo che lo circonda, risulterà un vacuo esercizio perché limitato al tempo dell’ uomo che lo porterà avanti.. dunque destinato a perdersi, seguendo le leggi delle ossa, del metallo, della carta e del legno e non della conoscenza illuminata che è un’eterna viaggiatrice nel tempo.
Nel comunicare invece, Amici e Nemici miei, credo sia cosa molto importante la partecipazione e dunque occorre praticare il silenzio più possibile proprio per imparare ad ascoltare, a osservare gli altri e il mondo, un po’ come fanno per strada i bambini che non sanno parlare che ti guardano dalle spalle dei genitori e ti osservano con le dita sospese, i loro occhi profondi come un tunnel e un curioso silenzio.
Il silenzio serve prorpio a trovare una misura diversa pur nelle stesse cose, una misura che se appropriata, magari dolce e pacifica potrà e potrebbe renderle anche differenti.
Ancora una volta è solo una piuma a nascondere l’abisso..
Infatti oltre l’ascoltare per esempio, vi sono altre misure, vi è il saper ascoltare fino in fondo, o oltre il sapere vi è anche il saper tacere pur sapendo, o mantenersi comunque gentili pur reagendo.
Cos’è il silenzio dunque?! Il silenzio nella filosofia della Chiave Puentes è un elemento della natura, come il Sole e la Luna, è la sala da tè delle nostre emozioni, un posto dove andare in vacanza, l’occhiata d’intesa di un amico complice, un onesto narratore, o il migliore recipiente del nostro sentire, ed è il più abile nella comunicazione essendo conosciuto e presente in ogni lingua del pianeta.
Il mantenersi in silenzio in società invece, viene reputato pericoloso, tanto da risultare inquietante e rumoroso proprio per le nostre credenze, ed è capace a volte di rendere un uomo qualunque misterioso, perché non parlando questi diventa diverso e speciale.
Per la società il silenzio è minaccioso perché per l’Ego è un bavaglio che gli impedisce di poter fiatare e raccontarsi, dunque poter separare creando vacue differenze tra sé e gli altri, tra un povero e un ricco, un giovane e un vecchio, un onesto e un disonesto.
Nel silenzio invece torniamo all’essenza e siamo tutti prima uomini, ed ognuno di noi ha la grande possibilità proprio fino a un attimo prima di romperlo e fiatare, di scegliere e poter cambiare il nostro agire, le nostre direzioni. D’altronde non dovremmo mai scordare quando ci sentiamo migliori di qualcuno, che se ne risultiamo diversi è solo per le nostre azioni.
La vita stessa nel suo mistero si è fidata del silenzio scegliendolo come custode fidato, affidandogli il segreto nascosto su cosa ci sia prima dell’inizio o alla fine della vita di qualunque uomo.
E’ per questo che reputo colui che è capace di non fiatare e mostrarsi, pur di rispettare un semplice silenzio, un grande democratico, perché il silenzio è la più perfetta forma di democrazia sulla terra. Dentro un ascensore, dentro un’emozione o un pensiero malvagi e buoni non fabbrichiamo nel silenzio le nostre azioni? In tutti noi il dolore, l’assenso, la gioia o il dissenso, quando devono aspettare il loro turno per manifestarsi dove lo fanno? In silenzio.
Il silenzio in verità è una placenta che nutre le nostre profondità e troppe volte viene violentato senza un’apparente ragione. Ma la ragione c’è ed è la paura, perché nel silenzio il nostro credersi non può fare a meno di ammettere, che fino a quando non aprirà la bocca per raccontarsi, gli risulterà chiaro ed evidente che prima del nostro pensare di essere, siamo tutti uomini fatti delle stesse cose.
Dunque per questo il silenzio è la più grande manifestazione di Democrazia mai sperimentata sulla terra. Perché oltre a mostrarci che siamo tutti uguali, ci invita a non dimenticare proprio quando emarginiamo qualcuno nel giudicare i suoi errori, che forse anche noi qualche volta, non siamo stati poi così diversi da lui.
Foto in evidenza da me intitolata ” L’eleganza nel silenzio di una piuma” è opera di Tiziana Russo
4 MINUTI D’AUDIO Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perché abbiano accesso all’ascolto i ciechi, chi lavorando non ha tempo o chi preferisce ascoltare, e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti.
Buon ascolto o buona lettura come preferite.
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