Questa settimana un uomo della strada sarcasticamente diceva ad un altro : Ma come ti permetti di credere che la gente voglia pensare davvero!? Ma poi con tutto quello che ha da fare la gente, foto su facebook, stato su WhatsApp, la festa dei bambini.. e che lavoro e lavoro, sei matto! come fai a parlare di qualcosa che neanche c’è in Italia..piuttosto parliamo della Roma con il Liverpool?
Hai visto i rigori non dati alla Roma? Scandaloso!
D’altronde i giornali questa settimana dicevano lo stessa cosa di quell’uomo, che eravamo a un passo dall’impresa, mancata per i rigori non dati alla Roma, e io amando il pallone ma non il business calcio, ritenendolo fenomeno di distrazione e ostruzione intellettiva, neanche lo sapevo di essere arrivato così vicino a questa impresa, addirittura poi a un passo.. pensa che sbadato che sono.
Beh! Vi chiedo scusa, ma io non li ho proprio visti i rigori non dati alla Roma.
Il fatto è che in verità non ero distratto, o meglio non ero distratto come la deformante società moderna vorrebbe quotidianamente vedermi.
I rigori non li ho proprio visti, perché pensavo a cose per me più importanti, come la mancanza completa di cultura globale, dove in Spagna uno stupro di massa, è stato fatto passare da una sentenza, semplicemente come una ragazza con strane voglie per il multi gusto..perché la povera invece di gridare durante la violenza è rimasta in silenzio, e in questo mondo chi sta zitto nel dolore, a quanto pare in fondo lo fa perché se la sta godendo ..
D’altronde forse per questo chi parla è reputato meno pericoloso di chi pensa..e chi pensa può diventare addirittura un pericolo internazionale.
Riflettendo infatti erano in 65 mila a gridare buuuuh per un rigore non dato durante una partita!!
Pensateci in 65mila hanno comprato un biglietto, facendo file assurde e a prezzi anche più assurdi, e hanno lasciato casa in direzione stadio, hanno affrontato barriere di polizia, 1000 poliziotti per evitare “scontri”, e hanno rischiato il contatto con Hooligans, allora sì era veramente un’ impresa?!
Certo impresa molto più visibile e udibile anche di chi è sceso in piazza per le povere dottoresse violentate negli ambulatori, che lavorano per noi ma senza sorveglianza, per fortuna però che la capitale è stata blindata e resa sicura per la partita..
E che dire delle maestre che nella settimana della festa del lavoro hanno protestato perché non potranno più insegnare perché non hanno preso la laurea 20 anni fa pur avendo fatto 20 anni di precariato, e gliel’hanno comunicato adesso.. hanno sbagliato tutto, perché invece di andare con i fischietti a protestare in piazza, sarebbero dovute andare allo stadio tutte insieme con la maglia della Roma gridando BUUUH, o scontrarsi con gli Hooligans per mostrare la loro determinazione o esporre allo stadio uno striscione con su scritto ” Fosse solo un rigore?! La nostra vita se la sono proprio giocata”.
Sì lo so che ci si riferiva a “un’ impresa sportiva”, uno dice ma che pesantezza?! E so che fosse solo un modo di dire e con un contesto ben preciso..
però il problema è proprio questo, che per essere attenti esclusivamente a un solo preciso contesto, in questo caso il calcio ma potrebbe essere la politica in TV, o la moda, ci distraggono dai problemi e con la scusa pseudo terapica di farci svagare, la moderna e subdola civiltà dei poteri forti, piuttosto ci fa vagare verso sfoghi emotivi da stadio, dove lì nel recinto del moderno Colosseo possiamo svuotarci, gridare, esplodere perché lì tanto siamo controllati, non risultiamo pericolosi e senza dover essere neanche sedati.. anzi lì dobbiamo gridare più possibile evitando così di farlo nelle piazze, dove sarebbe invece pericoloso gridare denunciando la palese mancanza di rigore civile, visto tutto il torto e l’indegno scenario che ogni giorno viviamo, invece che per i rigori della Roma o della Juve .
Trasformando le cose relativamente importanti come lo sport, in cose troppo serie, gravi, le cose realmente vergognose che accadono non fanno più scandalo.. dite che è una questione di numeri..?! No, è una questione di buon senso, di dare la giusta misura alle cose..
Per questo motivo continuo a reputare migliore una buona “riflessione” sociale, piuttosto che direzionare tutto in una buona flessione delle capacità mentali verso il calcio.
E per lo stesso motivo non mi considerino insensibile o senza pietà, e non me ne voglia nessuno se evito di preoccuparmi per un giorno o per un solo momento dei problemi di “Spazzatura che un campione ha improvvisamente ravvisato al posto del Cuore di un arbitro”,
perché preferisco concentrarmi invece su azioni e ingiustizie, che sono quello il reale inquinamento “culturale” che intossica quotidianamente le basi positive della nostra società.
E con questa riflessione vi saluto.
I Minuti d’audio Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perché abbiano accesso all’ascolto i ciechi, chi lavorando non ha tempo o chi preferisce ascoltare, e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti. Buon ascolto o buona lettura come preferite.
La foto in evidenza è opera mia e si intitola ” chi guarda chi?!”.
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