Io voglio la magia mi è stato detto così da una donna intelligente: “Sai è un momento particolare della mia vita, sono contenta e tranquilla eppure non sono felice.
Ho capito che il filo si è spezzato, mi guardo intorno e vedo cosa ho costruito, e poco o tanto che sia mi chiedo perché io sia diversa e non abbia seguito quello che dovrebbe essere il cammino di una donna per essere felice, e mi chiedo se sia ancora in tempo per iniziarlo, o stia ancora sprecando tempo.
Io non voglio più accontentarmi, io voglio la magia, e per averla farò l’impossibile perché devo cambiare qualcosa.”
Dunque oggi parleremo di magia, una magia speciale però, e troverò un sinonimo originale e poco conosciuto di magia, ossia “il cambiamento”.
Sentiamo dire spesso che il cambiamento parte e finisce con noi, ma io aggiungo che il cambiamento non è fuori di noi o un estraneo, perché è e siamo noi, nel senso che siamo fatti della sua stessa sostanza.
Quando cambiamo infatti piangendo, ridendo, soffrendo o gioendo abbiamo cambiato noi stessi, ma solo attraverso le percezioni, perché la nostra natura è mutamento e gran parte della rotta per cambiare è data proprio dalla selezione di ogni cosa soprattutto dei simili e i diversi, quelli diversi da noi che ci circondano.
Bruco e farfalla sembrano ma non sono la stessa cosa, ognuno fa un suo percorso che ad un certo punto coincide, ma entrambi sono quel che sono almeno fino a quando non cambieranno, non si trasformeranno.
Amici e Nemici miei, il cambiamento ci serve ma non è un servo, non è servile e non lo sa fare, anzi vive rischiando di osare.
Scegliere! Questo è il cambiamento.. occorre tornare a farlo senza perdersi nel ” tanto va be..c’è questo..il mondo è così , vorrei tanto ma non posso, il lavoro o il bambino..e bla bla”
Selezionare infatti non è separazione ma comprensione, la natura stessa lo fa, fa una selezione naturale che sembra crudele nel presente ma è geniale se intesa come futuro (nell’immediato), infatti sembra distruggere il presente con tsunami, cataclismi, ma lo fa invece per creare nel futuro nuove e più efficienti generazioni, un nuovo equilibrio, una nuova armonia perché qualcosa si è rotto.
Dunque riempire vuoti o apprezzare le distanze significa capire dove siamo e dove stiamo andando, e ancor di più comprendere la distanza tra ciò che siamo e ciò che dovevamo essere o ciò che volevamo essere.
Chi può farci crescere o ha essenze in comune va cercato.. studiato.. assorbito.. perfino usato, ma attenzione però perché non è solo goderne del corpo ma contemplarne la bellezza, l’energia che riempie le emozioni.
Una ruga su un viso è il tatuaggio più illuminato, perché nel solcare i nostri visi, i nostri corpi, marca in modo indelebile il ricordo di come eravamo da giovani e di come stiamo cambiando. Una ruga infatti è testimonianza della giovinezza quando ancora essa stessa non c’era.
Capite che il cambiamento inverte le sequenze da noi conosciute, sembra invertire il tempo, sembra contraddirsi, ma non è così.
Noi siamo sempre noi, ecco il cambiamento ancora una volta, l’immanente. Il cambiamento è il non perdersi in scuse dettate dal controllo finto o presunto di una parte dell’ego che ci porta alla routine intesa come zona comfort ma che invece è una zona offesa, o una verità offensiva delle innumerevoli possibilità che abbiamo per crescere ed essere felici.
Accontentarsi non è sbagliato è vero, quanto però non è neanche giusto.. i tuffi, le planate, le giravolte l’essenza della vita dove sono? O ci sono forse giostre senza un biglietto da pagare..
La verità è che non ci sorprendiamo più perché abbiamo paura, non respiriamo più miglioramento in quanto intimo progresso, ma solo come riflesso del riflesso di ciò che socialmente ci conviene.
Abbiamo fatto della nostra vita la diapositiva della diapositiva, della copia della copia di un finto dell’originale noi stessi. Quale era? Il cambiamento come scoperta di cosa potevamo o potremmo diventare e non come rammarico o rimpianto di ciò o di cosa non siamo diventati.
Non ci riconosciamo più, invece dovremmo capire che la vera magia è il progresso anche se ancora deve compiersi, questo è il segreto della vita.
Come anche la giovinezza è il passato della vecchiaia e quest’ultima il futuro della giovinezza, entrambe se vissute con coscienza una dell’altra saranno il cambiamento, fuori dal tempo, la magnificenza del fare senza mai smettere di sentire,
e di essere senza mai smettere di vivere..
Così e lì qualunque cosa a prescindere da come andrà per i nostri desideri, sarà magica illuminazione come sole e luna, che non chiedono nulla e danno ai buoni e ai cattivi, ai ricchi e ai poveri in egual modo e in egual misura, in quanto il loro dare viene con se stessi e prima del destinatario finale..
La magia non può essere inganno o finzione .. ma sostanziale presenza potente perché, che sia già in atto o solo ancora in essere comunque alla fine della storia sarà stata una bellissima e vera essenza.
E con questa riflessione vi saluto.
5 MINUTI D’AUDIO Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perché abbiano accesso all’ascolto i ciechi, chi lavorando non ha tempo o chi preferisce ascoltare, e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti.
Buon ascolto o buona lettura come preferite.
Foto in evidenza da me intitolata ” Una Ruga su un Viso è il tatuaggio più illuminato” è mia.
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