L’articolo di questa settimana parla dell’importanza delle differenze, delle dicotomie, evidenziate non come emarginazione, o fondatrici di classi elitarie o razzismo, ma riscoprendole come testimonianza di giustezza perché insindacabili in quanto mostrate dall’universo. Per questo sono definite d’altronde “sequenze illuminate”, proprio perché servono a fare il bene dell’uomo, ma vengono prima dell’uomo stesso come individuo, come ego, e quindi sono indipendenti dai suoi capricci o dai suoi desideri.
L’uomo infatti chiama la verità sempre in maniera diversa, in modo da poter giustificare le proprie azioni, poter mistificare quando gli conviene la realtà creando categorie di realtà, che uniformino e appiattiscano le differenze tra chi fa bene e non, tra chi commette azioni e comportamenti malvagi e non, giustificando tutto e tutti, per questo o quel motivo a seconda dei casi, aiutando le persone a mascherare le proprie malefatte, usando comodi scudi dietro cui nascondersi, chiamati falsamente principi di giustezza, di democrazia, di rispetto, ma che invece sono solo scuse, come “Tutto è relativo”, “Ci sono molte realtà”, “Non c’è solo il bianco o il nero c’è anche il grigio” e potrei continuare per un bel po’. Ed è così che l’uomo distrugge il pianeta, creando macro categorie che ci uniscono tutti come in recinti fatti di greggi di pecore, chiamati anche dogmi. Sono solo un lasciapassare o se vogliamo dirla in maniera diversa, modi di tradire noi stessi, creando artefici che nel mondo della natura invece non esistono.
In natura infatti esiste una realtà ed è solo una, non può essere mistificata, ci sono prede e predatori, i fiumi uccidono quando esondano, gli Tsunami sconvolgono, c’è il sole che sorge e la notte che cala..
Per gli uomini invece no, non è così! Dunque può tutto essere un punto di vista, o dipendere da questo o da quell’altro, e possono tradire qualcuno perché nel loro caso è diverso, o perché nessuno ha provato mai niente di simile, oppure quantificano l’essere ladro o meno in base alla quantità di ciò che hanno rubato e non al fatto che abbiano comunque fatto qualcosa di sbagliato.
Sarebbe un po’ come immaginare il sole che spieghi perché sorge o la luna che racconti di brillare per fare piacere a qualcuno in particolare. Dobbiamo smetterla di trovare scuse.
Le differenze ci vogliono per avere modelli e creare progresso. Essere tutti uguali non può diventare una scusa per distruggere o fermarsi nel progredire. Dunque ho preso un estratto del mio libro di filosofia, “La Chiave Puentes” per parlare della filorescenza, la mappa che serve a fare chiarezza in merito all’importanza della separazione, delle differenze, riscoperte come principio di illuminazione, e fa così:
E’ capire l’importanza delle differenze dunque, che può fare la differenza nel farci comprendere come migliorare, intendendole non come limite limitante, ma come misure illuminanti per progredire.
E con questa riflessione vi saluto.
4 MINUTI D’AUDIO Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perché abbiano accesso all’ascolto i ciechi, chi lavorando non ha tempo o chi preferisce ascoltare, e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti. Buon ascolto o buona lettura come preferite.
Foto in evidenza da me intitolata ” Le differenze sono misure illuminanti e non certo limitanti ” è opera mia.
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